«Steve ci ha insegnato ad aprirci alla meraviglia del mondo, a provare curiosità per le nuove idee, a guardare dietro l’angolo e soprattutto a conservare l’umiltà di chi si sente sempre agli inizi»
10 anni fa ci lasciava Steve Jobs
Il 5 ottobre di 10 anni fa ci lasciava Steve Jobs, colui che ha rivoluzionato il mondo della tecnologia in generale e non solo…con le sue idee geniali ha cambiato il mondo dei personal computer, il mondo della musica e del cinema, e per “finire” quello della telefonia.
Credo sia corretto parlare di era “pre iPhone” e era “post iPhone”.
Ricordo come se fosse oggi il primo giorno che presi in mano un iPhone, si trattava di un iPhone 2G mai arrivato in vendita in Italia ma grazie ad un mio carissimo amico americano riuscii ad averlo: fu amore a prima vista, era straordinario!
(E immaginate che ancora non esisteva neppure l’APP Store 😅)
Lo sostituii immediatamente al mio mitico Nokia 9210 Communicator che, praticamente, non faceva nulla confronto al nuovo iPhone…ed eravamo solo all’inizio!
Era già da un pò di anni che ero entrato nel mondo Apple, stufo delle continue “schermate blue” di Windows e i continui riavvii, e così verso la fine degli anni 90 acquistai il mio primo Mac (che ancora conservo, “gelosamente” funzionante) e da allora non ho mai acquistato nient’altro che Apple, entrando man mano sempre più nell’intero ecosistema.
Ancora oggi penso a come ci ha semplificato la vita e credo fortemente che chiunque lavori o studi ed ha bisogno di un Computer affidabile nel tempo debba acquistare un Mac.
Man mano sono riuscito a coinvolgere tutte le persone che ruotano intorno a me ad acquistarne uno e credo che ancora oggi mi “benedicono”.
Ma poi, spero, che queste storie le racconterò più in là…perchè oggi è un giorno “particolare” perché sono passati ormai 10 anni da quella mattina che appena mi svegliai vidi la notizia:
Steve Jobs è morto.
Per me se n’era andato uno di famiglia, negli anni precedenti alla sua morte e quelli successivi ho letto e studiato tantissimo da tutto ciò che lo riguardasse:
libri, siti internet, social, biografie ufficiali e non, film….TUTTO!
Praticamente lo adoro, forse non come persona (sì, a volte, non era una bella persona) ma lo adoro per la sua genialità, perseveranza e la sua voglia di ottenere sempre il massimo da tutto ciò che toccava con mano.
Grazie Steve, sei stato e sarai sempre una delle mie migliori guide!
Un messaggio dalla famiglia Jobs
Da dieci anni ormai, lutto e accettazione vanno di pari passo.
La nostra gratitudine è diventata grande quanto la nostra perdita.
Ognuna e ognuno di noi ha cercato conforto seguendo la propria strada,
ma oggi ci unisce la bellezza del nostro amore per Steve e per quello che ci ha insegnato.
Perché tra tutti i doni che ci ha fatto, il più duraturo è la forza dei suoi
insegnamenti. Steve ci ha insegnato ad aprirci alla meraviglia del mondo, a provare curiosità per le nuove idee, a guardare dietro l’angolo e soprattutto
a conservare l’umiltà di chi si sente sempre agli inizi.
Molte cose le vediamo ancora attraverso i suoi occhi, ma Steve ci ha insegnato anche a osservare con i nostri. Ci ha dato strumenti per vivere, e questo per noi è stato di grande aiuto.
Una delle maggiori fonti di consolazione è stata poter associare Steve alla bellezza. La vista di qualcosa di bello (un bosco sul fianco di una collina, un oggetto ben costruito) evoca in noi il suo spirito. Persino nei suoi anni di sofferenza, Steve non ha mai perso la sua fede nella bellezza del vivere.
Nessun ricordo può contenere quel che ci portiamo nel cuore: Steve ci manca profondamente. Averlo come marito e come padre è stato un privilegio.
Il ricordo di Jony Ive
“...Da quando ho fatto l’elogio funebre di Steve non ho più parlato pubblicamente della nostra amicizia, delle nostre avventure o della nostra collaborazione. Non ho mai letto la raffica di storie di copertina, i necrologi o le bizzarre descrizioni errate che sono scivolate nel folklore. Ma penso a Steve ogni giorno…. Pranzavamo insieme quasi tutti i giorni e passavamo i nostri pomeriggi nel santuario dello studio di design…. Era senza dubbio l’uomo più curioso che abbia mai incontrato. La sua insaziabile curiosità non era limitata o distratta dalla sua conoscenza o esperienza, né era casuale o passiva. Era feroce, energica e inquieta. La sua curiosità era praticata con intenzione e rigore. Molti di noi hanno una predisposizione innata ad essere curiosi. Credo che dopo un’educazione tradizionale, o lavorando in un ambiente con molte persone, la curiosità sia una decisione che richiede intenzione e disciplina. In gruppi più grandi le nostre conversazioni gravitano verso il tangibile, il misurabile. È più comodo, molto più facile e socialmente più accettabile parlare di ciò che è noto. Essere curiosi ed esplorare idee provvisorie era molto più importante per Steve che essere socialmente accettabile. La nostra curiosità ci impone di imparare. E per Steve, voler imparare era molto più importante che voler avere ragione…. Credeva veramente che facendo qualcosa di utile e bello, esprimiamo il nostro amore per l’umanità”.