La Robotica e l’Intelligenza Artificiale nelle Scuole: Sviluppando le Competenze del Futuro nelle Nuove Generazioni

Stiamo attraversando un’era di trasformazione digitale senza precedenti, un’epoca in cui la tecnologia sta modellando in modo rivoluzionario il nostro modo di vivere, lavorare e apprendere. Al centro di questa rivoluzione, la robotica e l’intelligenza artificiale (IA) emergono come attori principali, portando innovazione non solo nel settore industriale, ma anche nell’ambito educativo. Questi strumenti stanno diventando sempre più centrali nel panorama didattico, dando vita a un nuovo approccio all’apprendimento che favorisce lo sviluppo di competenze fondamentali per le nuove generazioni. 

La Robotica come Stimolo Creativo 

L’integrazione della robotica a partire dalle scuole primarie può innescare una serie di benefici notevoli. In primo luogo, la robotica agisce come un potente stimolo per la creatività dei bambini. In un mondo sempre più digitalizzato, in cui l’innovazione è il motore principale dell’economia, la creatività è diventata una competenza chiave per il XXI secolo. In questo contesto, la robotica offre ai giovani uno strumento per esplorare in modo divertente e coinvolgente campi come l’ingegneria, la programmazione e il design. 

Attraverso l’interazione con i robot, gli studenti possono sperimentare direttamente i principi della scienza e dell’ingegneria, progettando e costruendo dispositivi in grado di muoversi, parlare o svolgere compiti specifici. Questo approccio pratico all’apprendimento, basato sulla sperimentazione e la scoperta, stimola la curiosità dei bambini, incoraggiandoli a pensare in modo innovativo e a trovare soluzioni creative ai problemi.

La Robotica per Sviluppare Logica e Pensiero Critico

In secondo luogo, la robotica può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo della logica e del pensiero critico. La robotica, infatti, richiede un certo grado di ragionamento e logica: gli studenti devono pensare in modo sistematico per programmare i robot e farli funzionare correttamente. Questo tipo di pensiero, basato sulla risoluzione di problemi e l’analisi, è fondamentale per il successo in molti campi, compresi scienza, tecnologia, ingegneria e matematica.

A un livello più profondo, la robotica insegna ai bambini a guardare le cose da diverse prospettive, a fare domande, a testare ipotesi e a trovare soluzioni creative ai problemi. In altre parole, insegna loro a pensare in modo critico, un’abilità che è fondamentale non solo in ambito accademico, ma anche nella vita di tutti i giorni. Il pensiero critico aiuta infatti gli individui a prendere decisioni informate, a risolvere problemi in modo efficace e a sviluppare un pensiero indipendente.

La Robotica per Promuovere la Collaborazione

In terzo luogo, la robotica può essere un ottimo strumento per promuovere la collaborazione tra gli studenti. Molte attività di robotica, infatti, richiedono che gli studenti lavorino in squadra per progettare, costruire e programmare i robot. Questo promuove l’interazione tra i pari, l’ascolto attivo, la comunicazione efficace e la cooperazione, tutte competenze che sono fondamentali non solo in classe, ma anche nel mondo del lavoro.

La collaborazione è un’abilità essenziale ai giorni nostri. In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, la capacità di lavorare in squadra, di rispettare le idee altrui, di comunicare in modo efficace e di risolvere i conflitti in modo costruttivo è diventata una competenza chiave richiesta in quasi tutti i settori.

L’Evoluzione dell’Educazione Tecnologica: Dal Coding all’Intelligenza Artificiale

Parallelamente all’ascesa della robotica, anche il coding e l’intelligenza artificiale (IA) stanno diventando sempre più centrali nel panorama educativo. La programmazione non è solo un mezzo per creare software o controllare robot, ma è anche un modo per sviluppare un tipo di pensiero logico e sistematico che è utile in molti aspetti della vita.

Attraverso il coding, gli studenti possono apprendere come trasformare le idee in realtà, creando programmi, giochi o app. Ma forse ancora più importante, il coding insegna a pensare in modo strutturato e logico, a risolvere problemi in modo creativo e a lavorare in modo collaborativo. 

Insieme al coding, l’intelligenza artificiale (IA) sta diventando una delle competenze più richieste. L’IA è infatti al centro di molte delle innovazioni tecnologiche più recenti, dalla guida autonoma alle raccomandazioni personalizzate di film e musica, dalla diagnosi medica alla traduzione automatica.

Integrare l’IA nell’educazione può fornire agli studenti una solida base di competenze che saranno sempre più richieste nel mercato del lavoro del futuro. L’apprendimento dell’IA non solo familiarizza gli studenti con le tecnologie di machine learning e data science, ma insegna anche competenze di pensiero critico, risoluzione di problemi e creatività.

La Robotica al LANZIANI HUB

La robotica, il coding e l’intelligenza artificiale non sono più argomenti relegati ai laboratori di ricerca o alle industrie ad alta tecnologia. Queste competenze sono diventate parte integrante dell’educazione odierna, stimolando creatività, logica, pensiero critico e capacità di collaborazione nelle nuove generazioni.

Nell’era della trasformazione digitale, è cruciale fornire alle nuove generazioni gli strumenti per comprendere e modellare il mondo in continua evoluzione in cui vivono. Gli studenti di oggi devono essere preparati per un futuro del lavoro in cui la robotica, il coding e l’IA avranno un ruolo sempre più centrale.

In questo contesto, il LANZIANI HUB si impegna a promuovere l’alfabetizzazione tecnologica e l’apprendimento basato sulle competenze. Offriamo una serie di corsi che coprono tutto il campo della robotica, del coding e dell’intelligenza artificiale, progettati per tutte le fasce di età. I nostri corsi mirano a coinvolgere gli studenti in attività pratiche e coinvolgenti che li aiutano a sviluppare le competenze richieste nel XXI secolo.

Siamo convinti che l’educazione sia la chiave per preparare i giovani al futuro. Attraverso i nostri corsi, miriamo a fornire ai nostri studenti le competenze e le conoscenze di cui avranno bisogno per prosperare in un mondo sempre più digitale e interconnesso. Invitiamo quindi tutti, indipendentemente dall’età o dal background, a unirsi a noi nel LANZIANI HUB e a scoprire il potenziale incredibile della robotica, del coding e dell’intelligenza artificiale.

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Eugenio Marinelli

Attore – Doppiatore

In qualità di doppiatore ha prestato la voce a: Gene Wilder, Elliot Gould, David Suchet (Poirot), John Goodman, Jean Reno, John Candy, Armand Assante, Gerard Depardieu, Jim Belushi, ecc. Fra le serie tv ha diretto:  Hercule Poirot, Nypd, Flipper, Murder one, Il principe di belair, Profiler, Elite 1e 2, 3 ecc…

CINEMA: Notti Magiche (regia Paolo Virzì), Il fuggiasco (regia A. Manni), I Giudici – nel ruolo di Pippo Calò (regia Ricky Tognazzi), Il Prefetto di Ferro (regia Pasquale Squitieri), Altrove (regia Enzo Balestrieri).

TELEVISIONE: L’amante dell’Orsa Maggiore e Strada senza Uscita (RAI 1, regia A.G.Majano); Quei 36 gradini  e  La Piovra 5(RAI1, regia L.Perelli), La luna nel pozzo (RAI 2, regia Enzo Balestrieri), Il caso Giner (RAI 3  telefono giallo di Augias), Milagros(telenovela per Rete4, 100 puntate nel ruolo di Damien), Caro Maestro (regia Rossella Izzo), Il maresciallo Rocca e La Memoria e il perdono (RAI 1, regia Giorgio Capitani), L’ispettore Giusti (regia S. Martino), Un prete fra noi III° serie (regia  R. Donna), Turbo(regia A. Bonifacio), Sei forte maestro II°( regia C. Risi),Un caso di coscienza (RAI 1, regia L. Perelli), Carabinieri e Distretto di Polizia 6 (regia A. Grimaldi), Gentedimare2 (RAI1, regia G. Serafini), Il Capitano 2 (RAI 1, regia Vittorio Sindoni) RIS  4 Questa è la mia terra 2 e Amore e Vendetta e Solo per amore 2 (R. Mertez), Provaci Ancora Prof 4 (Rai 1), Applausi e Sputi regia di Ricky Tognazzi.

TEATRO: ha lavorato con Lorenzo Salveti, Lauretta Masiero, Pino Micol, Riccardo Cavallo, Patric Rossi Gastaldi, A. Kost, Fabio Crisafi ,C. Frosi, M. Landi, Antonello Riva, Berto Gavioli, Ugo Margio, ecc.

RADIO: 1977/88  Speaker per Radio Lazio, diretta da Claudio Villa; 1980/93  Conduttore dei programmi per la Rai corporation di New York

Jacopo Mauriello

Attore – Doppiatore

Diplomato all’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna in Recitazione e Doppiaggio. Docenti Silvia Luzzi, Massimo Giuliani e Rodolfo Bianchi. Si perfeziona con Micheal Margotta (allievo diretto di Lee Stransberg e all’Actor Studio di New York) ; con  Barbara Enrichi (vincitrice del David di Donatello come miglior attrice non protagonista). Master “Il Dialogo” di Silvia Luzzi presso Accademia Nazionale del Cinema, Bologna.

Ratatouille, percorso di perfezionamento professionale sul monologo e spettacolo : testi tratti da Apocalypse Now, La 25° Ora, L’Attimo fuggente, Festen ecc…C.N.T Teatrocittà. Partecipa al progetto Penis Project  di P. Schiavo per il Roma Fringe festival. C.N.T Teatrocittà

CORTOMETRAGGI. How to promote a movie – Regia di D. Misischia. Otto minuti – Regia di Luca Dal Canto. Ruolo: Co-Protagonista. Petis Amis – Regia di D. Albano. Ruolo: Protagonista. Take Off – Regia di A. Capanna. Un tarlo nell’orecchio – Regia di G. Fenocchi. Exit -Regia di G. Fenocchi e Filippo Cursio. Ruolo: Protagonista.

Paolo Madonna

Ammesso e frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” per il triennio 20/22.

Frequenta il Lab c/o Centro Sperimentale di Cinematografia a cura di Giancarlo Giannini

Ammesso al Seminario Propedeutico di Recitazione c/o Centro Sperimentale di Cinematografia per il triennio 2020/2022. Lab di recitazione con Danilo Nigrelli; Daniele Parisi e Luciano Colavero. Lab di Commedia dell’ Arte con Andrea Pangallo c/o Teatro della Scaletta

 Masterclass di recitazione Cinematografica con il Casting Director Dario Ceruti

Seminario di recitazione “Cechov e Noi” a cura di Eljana Popova c/o teatro Azione Campus. Seminario di recitazione “Officina dell’attore” a cura di Filippo Gili. Corso di doppiaggio presso Magma Lab Studio Direzione Artistica di Teo Bellia. Diploma presso Accademia Professionale di recitazione “Padiglione Ludwig”Direzione Artistica di Roberto Valerio e Martino D’ Amico (Docenti: Mauro Avogadro; Filippo Gili; Roberto Valerio; Carlotta Viscovo; Claudia Vegliante; Patrizia Hartman; Pietro Bontempo; Elisabetta Piccolomini; Sabrina Scuccimarra; Martino D’ Amico; Marcello Cotugno)

TEATRO Enaiat l’incredile storia, C.N.T Teatrocittà, regia di P. Schiavo. Jacques e il suo Padrone di Milan Kundera – Regia di Danilo Nigrelli,Cucina Buona In Tempi Cattivi ( testo di Francesco Battaglia)– Regia di Matteo Finamore; Compagnia Fucina Zero. Il Gabbiano di Anton Cechov – Regia di Luca De Bei. Hedda Gabler di Henrik Ibsen – Regia di Veronica Cruciani. La Piccola Città di Thornton Wilder- Regia di Marcello Cotugno Verso la Guerra di Carlo Goldoni- Regia di Roberto Valerio. Concorso in Divenire (Teatro Danza) – Regia di Valeria Andreozzi

Antonio De Stefano

Si diploma al Centro di formazione e Allenamento alle arti sceniche ACTING CREAZIONE RICERCA, diretto da Lucilla Lupaioli.

Studia educazione della voce con Valeria Benedetti Michelangeli; movimento scenico con Alberto Bellandi; canto con Evelina Meghnagi; metodo linklater con Antonella Voce; danza con Paola Sorressa e Susanna Odevaine; aikido con il maestro Mario Comite.

Prosegue il suo percorso professionale motivato dalla convinzione che coltivare contesti di ricerca, costruzione e creazione collettiva, aggiunga valore al suo lavoro. Significativi i progetti con la regista Lucilla Lupaioli e la Compagnia Bluestocking (tra i principali: Falsae Praetextae, finalista al Premio Tuttoteatro.com alle Arti Sceniche Dante Cappelletti 2013; Siamotuttigay –debutto al Todi Festival 2013; Darkroom e Il viaggio dell’eroe, Non perdo niente -Totally over you- di Mark Ravenhil, Primo Dicembre e Bric a Brac di L.Lupaioli, per la regia di Alessandro Di Marco) Lavora con Formiche di Vetro Teatro, sotto la direzione di Luca Trezza e con la Compagnia Teatro A – fondata da Arnaldo Ninchi e diretta dalla regista russa Valeria Freiberg.

Prende parte al Romeo e Giulietta di W.Shakespeare al Globe Theatre di Roma per la regia di Gigi Proietti. Per il cinema e la televisione: Le rose della Signora Wesmaker di Piermaria Cecchini; Ettore Spalletti: lo spazio che accoglie lo sguardo di Christian Angeli; videoclip del brano La maestrina di Fabrizio Fraioli, regia di Estefania Lochtenberg.

Nel 2014 è tra i cofondatori della CNT Compagnia Nuovo Teatro, diretta da Patrizia Schiavo, sotto la cui regia lavora agli allestimenti di Canto Clandestino, Umanità a numero chiuso, Io semplicemente noi, Picciridda, Penis Project.

Patrizia Schiavo

Direzione artistica. Attrice, regista, autrice, formatrice e insegnante di teatro.

Si forma seguendo, ancora giovanissima, diversi percorsi e metodologie in Italia e all’estero. Lavora con maestri come Dario Fo, Leo de Berardinis, Roberto Guicciardini, Carmelo Bene, Giorgio Albertazzi, Ugo Gregoretti, Giancarlo Cauteruccio e altri; con diverse compagnie teatrali e attori come (Giulio Brogi, Flavio Bucci, R. Giovampietro, Oreste Lionello, Regina Bianchi, V. Zernizt, Aldo Reggiani, C. Clery, Lello Arena e altri), affrontando diversi generi e autori, classici e contemporanei, con una attenzione particolare alla ricerca e al Teatro di impegno civile.

Ha frequentato il Lee Strasberg Institute di Los Angeles, ha continuato a perfezionarsi con Micael Margotta, Doris Hichs, Francesca de Sapio e Beatrice Bracco, costruendo con gli anni una propria strategia formativa mirata allo sviluppo e al potenziamento delle risorse individuali (rapporto tra espressività ed emozioni, vissuti e personaggi, creatività e self leadership). Collabora con la radio Rai e con la Rtsi in qualità di attrice.

Dal 93 tiene seminari e corsi di teatro in Italia, Svizzera, Germania e Olanda. Dal 1995 al 2001 dirige artisti provenienti da diverse parti del mondo all’interno di un progetto multiculturale contro la violenza e il razzismo, organizzato dall’Interkunst di Berlino.

Nel 94 fonda a Locarno, in Svizzera la C.N.T. Compagnia Nuovo Teatro, lavorando come autrice, attrice e regista.
Dal 2000 conduce corsi di formazione in ambito aziendale (tra cui Bnl, Tim, Ferrari, Terna, Social Change): “Public speaking”, “Teatro d’impresa”, creatività e comunicazione, gestione del conflitto. Docente presso “La palestra dell’attore”, la Scuola Svizzera e il Goethe Institut di Roma.

Nel 2014 fonda a Roma con un gruppo di giovani attori la nuova CNT e nel 2016 apre Teatrocittà, all’interno di un progetto di riqualificazione socio-culturale e urbanistica, in zona Torrespaccata alle spalle degli studi di Cinecittà.

Tra le varie iniziative la rassegna di corti teatrali: “Frammenti al femminile”, workshop e contest come “Corpo mobile”, dedicato alla danza contemporanea e il progetto “Parla con lei” per una nuova cultura della parità e del rispetto aperto con lo spettacolo molto amato da pubblico e critica,”Il laboratorio della Vagina”.

ENAIAT
l'incredibile storia

E’ la storia di un viaggio incredibile, un’odissea durata circa otto anni, dall’Afghanistan, attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e infine Italia. È la storia vera e commovente di Enaiatollah Akbari un ragazzino afghano che per essere salvato, viene “abbandonato” dalla madre… tra mille difficoltà, in Pakistan, a soli dieci anni.Il padre derubato e ucciso dai banditi, provoca nei pashtun, proprietari delle merci rubate, voglia di risarcimento per il danno subito: prendere come schiavo un figlio di quell’uomo.  

L’etnia a cui Enaiatollah appartiene è quella hazara, soggiogata dai talebani, e sua madre non aveva altra possibilità di evitargli una fine terribile se non portandolo via dall’Afghanistan.
In Pakistan si ritrova solo, senza denaro e senza la minima idea di cosa fare, se non la voglia disperata di vivere e di mantenere fede ai tre insegnamenti che la madre, prima di tornare in Afghanistan, gli lascia come regola di vita: non fare mai uso di droghe, non usare armi per colpire un altro essere umano, non rubare ma guadagnarsi da vivere lavorando.

Enaiat racconta la violenza che lo ha circondato da sempre, a partire da quando ha visto uccidere dai talebani il suo maestro colpevole solo di non aver voluto chiudere la scuola. Ma in lui prevale sempre il desiderio di farcela, di iniziare una nuova vita, facendo i lavori più umili e faticosi, sempre con il sorriso sulle labbra e riconoscenza per coloro che gli danno un giaciglio o un po’ di cibo come il padrone del Samavat dove la madre l’aveva lasciato o il mercante che gli fa vendere la merce al bazar.

Riesce a fare amicizia con altri bambini hazara anche loro soli e costretti a vivere lavorando. Insieme ad uno di loro, Sufi, dal Pakistan raggiunge con un trafficante di uomini l’Iran, lavorando poi duramente in un cantiere per riuscire a pagarsi il viaggio.

In Iran il cantiere diventa la sua casa e la sua prigione. Nessuno esce dal cantiere per paura di essere preso dalla polizia, fanno i turni solo per andare a fare la spesa. Poi dopo le ennesime ingiustizie, gli sgomberi, i rimpatri, le botte prese dai poliziotti, decide di raggiungere la Turchia, scalando le montagne per circa un mese, di notte per non essere visti, al freddo, senza cibo. E dopo tre giorni di viaggio nel cassone di un camion con un doppio fondo alto circa cinquanta centimetri, Istanbul. Ma in Turchia non c’è lavoro, così Enaiatollah e i suoi amici, che convince a pagargli il viaggio poiché sapeva qualche parola di inglese, partono di notte con un gommone a remi per la Grecia, senza salvagente, una follia dettata dall’entusiasmo e dall’incoscienza come prova che si possa anche vincere una sfida impossibile.

Insomma rischiare di essere scoperto e rimandato indietro o di perdere la vita, considerando che Enaiat è solo un bambino, sono prove così drammatiche che solo alcuni fortunati riescono a superare.  Per fortuna incontra persone che hanno umanità nei confronti di questo ragazzino educato e terribilmente solo.

Sono proprio questi pochi, ma fondamentali incontri che hanno permesso a Enaiatollah di arrivare a Torino, trovare una famiglia che lo ha preso in affido, studiare e costruirsi un futuro.

Quanti possono dire la stessa cosa? Quanti sono invece spariti nei doppifondi di un camion, congelati sulle montagne che tentavano di attraversare, o ingoiati dal mare? Ci sentiamo sereni per la vittoria di uno o dobbiamo vergognarci per la sconfitta (che significa quasi sempre morte) di tanti?

Ti richiamiamo noi!